“Imparare e’ un’esperienza, tutto il resto e’ informazione” (A. Einstein)

Aderendo alla rete delle Avanguardie Educative promossa dall’INDIRE facciamo nostro il manifesto delle scuole sulla scia dei nostri fondatori S. Giovanni Bosco e S. Maria Domenica Mazzarello che nel loro tempo furono grandi innovatori e cercarono sempre nuove modalita’ per migliorare le condizioni di vita dei giovani.

Il Manifesto delle scuole aderenti alla rete delle Avanguardie Educative e’ consultabile https://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/il-manifesto presenta 7 punti importanti:

 

1. TRASFORMARE IL MODELLO TRASMISSIVO DELLA SCUOLA

Un modello esclusivamente basato sulla trasmissione delle conoscenze “dalla cattedra” è un modello ormai anacronistico: oggi esistono nuovi e più coinvolgenti modi di fare lezione:

L’insegnante che trasforma la lezione in una grande e continua attività laboratoriale, di cui è regista e facilitatore dei processi cognitivi, anche grazie all’utilizzo delle ICT; che lascia spazio alla didattica collaborativa e inclusiva, al brainstorming, alla ricerca, all’insegnamento tra pari; che diviene il riferimento fondamentale per il singolo e per il gruppo, guidando lo studente attraverso processi di ricerca e acquisizione di conoscenze e competenze che implicano tempi e modi diversi di impostare il rapporto docente/studente.

È attraverso l’apprendimento attivo – che sfrutta materiali d’apprendimento aperti e riutilizzabili, simulazioni, esperimenti hands-on, giochi didattici, e così via – che s’impara. Facendo e sbagliando.

Una scuola che supera il modello trasmissivo e adotta modelli aperti di didattica attiva mette lo studente in situazioni di apprendimento continuo che gli permettono di argomentare il proprio ragionamento, di correggerlo strada facendo, di presentarlo agli altri.

Per questo la nostra scuola adotta le strategie didattiche dell’apprendimento cooperativo, della classe capovolta e del debate.

 

2. SFRUTTARE LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALLE ICT E DAI LINGUAGGI DIGITALI PER SUPPORTARE NUOVI MODI DI INSEGNARE, APPRENDERE E VALUTARE

La pratica educativa deve tener conto delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dei cambiamenti richiesti dalla società della conoscenza.

L’utilizzo ragionato delle risorse e degli strumenti digitali potenzia, arricchisce e integra l’attività didattica, “muove” la classe, motiva e coinvolge gli studenti, stimola la partecipazione e l’apprendimento attivo, contribuisce allo sviluppo delle competenze trasversali.

Le ICT, per le Avanguardie educative e nella nostra scuola, non sono né ospiti sgraditi né protagonisti. Sono solo i nuovi mezzi con cui è possibile personalizzare i percorsi di apprendimento, rappresentare la conoscenza, ampliare gli orizzonti e le fonti del sapere, condividere e comunicare, sempre e ovunque (mobile learning).

Per questo nella nostra scuola si usano lavagne interattive, pc, tablets (nella secondaria di I grado ad ogni alunno viene dato un tablet per la didattica digitale)

3. CREARE NUOVI SPAZI PER L’APPRENDIMENTO

La fluidità dei processi comunicativi innescati dalle ICT si scontra con ambienti fisici non più in grado di rispondere a contesti educativi in continua evoluzione, e impone un graduale ripensamento degli spazi e dei luoghi che preveda soluzioni flessibili, polifunzionali, modulari e facilmente configurabili in base all’attività svolta, e in grado di soddisfare contesti sempre diversi.

Spazi così concepiti favoriscono il coinvolgimento e l’esplorazione attiva dello studente, i legami cooperativi e lo “star bene a scuola”. Condizioni indispensabili, queste, per promuovere una partecipazione consapevole al progetto educativo e innalzare la performance degli studenti.

Non solo “ridisegnare” un’aula finora pensata per una didattica erogativa e frontale, ma prevedere anche spazi diversificati per condividere eventi e presentazioni in plenaria; luoghi per attività non strutturate e per l’apprendimento individuale/informale che favoriscano la condivisione delle informazioni e stimolino lo sviluppo delle capacità comunicative; ambienti “da vivere” e in cui restare anche oltre l’orario di lezione, destinati ad attività extracurricolari come teatro, gruppi di studio, corsi di formazione per docenti, studenti e genitori, in accordo con enti locali, imprese, associazioni sportive e culturali del territorio, servizi sociali, ecc.

Una scuola d’avanguardia si apre all’esterno e diventa baricentro e luogo di riferimento per la comunità locale: aumentando la vivibilità dei suoi spazi, diventa un civic center in grado di fare da volano alle esigenze della cittadinanza e di dare impulso e sviluppo a istanze culturali, formative e sociali.

Per questo nella nostra scuola e’ in corso un ripensamento del setting d’aula, in molte aule sono stati acquistati banchi e sedie che favoriscono il lavoro cooperativo, molti ambienti sono stati e vengono ricreati  a secondo delle esigenze didattiche. Nel liceo gli studenti partecipano ad attivita’ di outdoor education dove le attivita’ didattiche continuano anche all’esterno della scuola.

 

4. RIORGANIZZARE IL TEMPO DEL FARE SCUOLA

Il modello di scuola che conosciamo è ormai divenuto tema di ripensamento globale. Il ripensamento comprende sia la configurazione sia la gestione del tempo dell’apprendimento.

Per questo nella nostra scuola si sperimenta la didattica per compresenza di vari docenti e un’unita’ oraria che tenga conto degli studenti.

5. RICONNETTERE I SAPERI DELLA SCUOLA E I SAPERI DELLA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA

L’espansione di Internet ha reso la conoscenza accessibile in modo diffuso. Non solo il patrimonio di fatti e nozioni – una volta monopolio esclusivo di saggi ed esperti – oggi è aperto alla comunità e ai cittadini, ma la società contemporanea valorizza competenze nuove, difficilmente codificabili nella sola forma testuale e nella struttura sequenziale del libro di testo.

Competenze chiave, competenze trasversali, soft skill, 21st Century Skill sono solo alcuni dei modi con cui si è cercato di codificare una serie di competenze richieste per svolgere una professione ed esercitare una cittadinanza attiva nella società della conoscenza. Tali competenze sono richieste da istituzioni, aziende e dal vivere sociale e rappresentano un curricolo trasversale implicito che compare ancora solo marginalmente nei documenti guida della scuola italiana.

Una scuola aperta all’evoluzione dei saperi e dei metodi è in grado di cogliere e accogliere il cambiamento, permettendo alla propria comunità di modernizzare il servizio scolastico in sinergia con le richieste del territorio.

Una scuola aperta è in grado di cogliere le opportunità offerte dalla dimensione internazionale dell’innovazione. Progetti e iniziative promosse dall’Europa sono occasioni per sviluppare il cambiamento: European Schoolnet, Erasmus+, eTwinning sono solo alcuni dei punti di riferimento per l’internazionalizzazione della scuola!

Nella nostra scuola sono attivi numerosi progetti di simulazione con parlamento europeo, IMUN, United Network. Siamo scuola capofila di un accreditamento Erasmus e da vari anni i docenti, il personale, ma anche gli studenti partecipano ai progetti Erasmus.

6. INVESTIRE SUL “CAPITALE UMANO” RIPENSANDO I RAPPORTI

Una scuola d’avanguardia è in grado di individuare – nel territorio, nell’associazionismo, nelle imprese e nei luoghi informali – le occasioni per mettersi in discussione in un’ottica di miglioramento, per arricchire il proprio servizio attraverso un’innovazione continua che garantisca la qualità del sistema educativo. Una scuola aperta all’esterno instaura un percorso di cambiamento basato sul dialogo e sul confronto reciproco.

Per questo nella nostra scuola si è scelto di impegnarci in percorsi di apprendimento servizio (service learning) per attraverso quanto studiato in classe si possano realizzare progetti concreti per migliorare la comunità in cui viviamo.

 

7. PROMUOVERE L’INNOVAZIONE PERCHÉ SIA SOSTENIBILE E TRASFERIBILE

Obiettivo delle scuole d’avanguardia è individuare l’innovazione, connotarla e declinarla affinché sia concretamente praticabile, sostenibile e trasferibile ad altre realtà che ne abbiano i presupposti.

Molto spesso l’innovazione è il risultato dell’eccezionalità di una persona o di un contesto che produce un’alchimia unica e irripetibile e che genera un cambiamento difficilmente estrapolabile dalla sua condizione d’origine. Lo sforzo è dunque quello di rendere riproducibile quell’unicità radicata nel territorio, affinché possa diventare scalabile.

 

Per questo la nostra scuola crea rete con altre scuole nazionali e internazionali

 

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