Presentazione e finalità

La proposta di pastorale di quest’anno ha come finalità quella di RISCOPRIRE E RINNOVARE LA GIOIA DELL’INCONTRO PERSONALE CON GESÙ NELLA VITA QUOTIDIANA. Essa si colloca all’interno di un triennio che si vuole dedicare all’approfondimento dell’esortazione apostolica di Papa Francesco “Evangelii Gaudium”. Il secondo passo sarà l’appartenenza gioiosa alla Chiesa e poi il servizio responsabile nella vita quotidiana.

Dice Papa Francesco: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. […] Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore». (EG 1.3)

Obiettivi specifici

Il percorso annuale accompagna il preadolescente in un cammino di ricerca volto a suscitare o rinnovare il desiderio dell’incontro con Gesù Maestro e soprattutto Amico.

  1. Non si tratta tanto di offrire una pure necessaria conoscenza intellettuale della figura di Gesù Cristo, quanto di voler creare tutte le condizioni, interiori ed esteriori, che favoriscono l’incontro personale con Gesù che affascina, attrae, chiama e invia con l’autorità di chi ci vuole bene e vuole il bene dell’umanità intera.
  2. Molti dei nostri alunni sono sensibili e conoscono Gesù, ma pochi lo hanno incontrato “personalmente”, lo considerano amico e punto di riferimento. Si tratta allora di “tornare al cuore” mettendo in evidenza quelle domande e inquietudini profonde cui Gesù e il suo Vangelo risponde.

Slogan: “Maestro dove abiti?” In cerca di te

Si vogliono sottolineare due attenzioni educative: suscitare, o meglio, far emergere domande, più che fornire risposte e motivare, sostenere nella ricerca instancabile di valori.

Icona Salesiana

Don Bosco “ha sperato contro ogni speranza”, anche quando sembrava che tutto crollasse. In questo suo racconto, egli testimonia la sua grande speranza, fondata sulla fede nel Dio che lo aveva guidato e che sempre lo guidò.

“Arrivò l’ultima domenica in cui potevo radunare l’Oratorio sul prato. Era il 5 aprile 1846, la domenica prima di Pasqua. Non avevo detto niente, tutti però sapevano che ero nei guai.
La sera di quel giorno fissai a lungo la moltitudine dei ragazzi che giocavano. Era la “messe abbondante” del Signore. Ma operai non ce n’erano. C’ero solo io, operaio sfinito, con la salute malandata. Avrei ancora potuto radunare i miei ragazzi? Dove?
Mi ritirai in disparte, cominciai a passeggiare da solo, e mi misi a piangere. “Mio Dio – esclamai – perché non mi indicate il luogo dove portare l’oratorio? Fatemi capire dov’è, oppure ditemi cosa devo fare”.
Avevo appena detto queste parole, quando arrivò un certo Pancrazio Soave, che balbettando mi disse:
“È vero che lei cerca un luogo per fare un laboratorio?”
“Non un laboratorio, ma un oratorio”.
“Non so che differenza ci sia. Ad ogni modo il posto c’è”.
Venga a vederlo. È proprietà del signor Francesco Pinardi, persona onesta. Venga e farà un buon contratto.”

Il continuo peregrinare di Don Bosco e dei suoi ragazzi da una parte all’altra di Torino per trovare una casa stabile, può essere paragonato al cammino dell’anno: “Maestro, dove abiti?”. Sull’esempio di Don Bosco e dei suoi figli siamo pronti a metterci in cammino sulla via della speranza e per trovare il luogo dove dimorare in Lui.

La PAROLA che ci guiderà:

Gv 1,35 -39

Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’agnello di Dio!”. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: “Che cosa cercate?”. Gli risposero: “Rabbì – che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?”. Disse loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

Allegati