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Scelte didattiche

Progetto accoglienza

L’inizio dell’anno scolastico è per tutti gli alunni un’esperienza significativa in particolare per coloro che iniziano un nuovo ciclo di studi. Alcune difficoltà si manifestano soprattutto con il passaggio alla scuola secondaria, tempo in cui si presentano repentini cambiamenti e trasformazioni che talvolta i ragazzi faticano a comprendere e a dominare. Per tali motivi risulta importante supportare la classe in un percorso iniziale che definisca la qualità del tempo che verrà dopo ed il senso della comunità che si va a costruire. Il gruppo classe è un luogo dove si attivano quelle dinamiche quotidiane che supportano ed accompagnano gli alunni in un percorso di apprendimento e di crescita costruttivo.

Compito della scuola è formare gli alunni come cittadini: non si va a scuola solo per imparare, ma per apprendere una maggiore consapevolezza del proprio modo di “stare al mondo”.

Gli itinerari d’accoglienza, avvalendosi di metodi ludici, umanistici-affettivi, nascono dall’esigenza di predisporre un “passaggio” tra i tempi e gli spazi diversi, tra la scuola e la vacanza, tra un anno e l’altro, tra la scuola e le famiglie.

In particolare prevedono:

  • uscite di socializzazione: volte a favorire la conoscenza reciproca e la coesione della classe attraverso giochi di orientamento, esperienze della metodologia di Outdoor Education proprio per costruire il gruppo classe in un parco o in giro per la città.
  • un incontro con alcuni studenti del triennio dello stesso ordine di studi finalizzato a fornire, tra pari, i suggerimenti più utili per un efficace inserimento nelle attività didattiche della classe. Presentazione del piano di studi specifico di indirizzo.
  • rinforzo del metodo di studio/delle abilità di base trasversali.
  • attivita’ di team building, socializzazione e creazione di un clima positivo e costruttivo.
  • conoscenza dell’ambiente scolastico e delle regole della scuola.

Dalla reciproca conoscenza nasce un clima di fiducia che è alla base di un rapporto collaborativo e costruttivo.

Flipped Learning

L’idea-base della «flipped classroom» è che la lezione diventa compito a casa mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori. In questo contesto, il docente non assume il ruolo di attore protagonista, diventa piuttosto una sorta di facilitatore, il regista dell’azione didattica.

Nel tempo a casa viene fatto largo uso di video e altre risorse digitali come contenuti da studiare, mentre in classe gli studenti sperimentano, collaborano, svolgono attività laboratoriali.

A tutti gli effetti il «flipping» è una metodologia didattica da usare in modo fluido e flessibile, a prescindere dalla disciplina o dal tipo di classe.

È importante che il tempo ‘guadagnato’ in classe grazie al flipping venga usato in maniera ottimale e che le risorse utilizzate dallo studente nel tempo a casa siano di qualità elevata, oltre ad essere calibrate sul livello di conoscenza fino a quel momento raggiunto dal giovane. Una libreria di contenuti integrata con video online vagliati in base a qualità e accessibilità è il miglior punto di partenza per ottenere un buon risultato finale.

Flipped Learning.pdf

https://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/flipped-classroom

Service Learning

Il Service Learning non è né una materia di insegnamento, né un’attività di volontariato ma per l’insegnante è un modo di fare scuola utilizzando il curricolo come strumento di educazione alla cittadinanza e, per l’alunno, è un modo di apprendere attraverso e grazie all’azione solidale messa in campo.” (I. Fiorin, Oltre l’aula)

“Un insieme di progetti o programmi di servizio solidale (destinati a soddisfare in modo delimitato ed efficace un bisogno vero e sentito in un territorio, lavorando con e non soltanto per la comunità), con una partecipazione da protagonisti degli studenti, che va dalla fase iniziale di pianificazione fino alla valutazione conclusiva e collegato in modo intenzionale con i contenuti di apprendimento (includendo contenuti curricolari, riflessioni, sviluppo di competenze per la cittadinanza e il lavoro)”. Maria Nieves Tapia, Educazione e Solidarietà. La pedagogia dell’apprendimento-servizio, Città Nuova, Roma, 2006

https://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/service-learning

Debate

Il «debate» è una metodologia per acquisire competenze trasversali («life skill»), che favorisce il cooperative learning e la peer education non solo tra studenti, ma anche tra docenti e tra docenti e studenti.
Il debate consiste in un confronto fra due squadre di studenti che sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dal docente, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro). Il tema individuato è tra quelli poco dibattuti nell’attività didattica tradizionale.

Dal tema scelto prende il via il dibattito, una discussione formale, dettata da regole e tempi precisi, preparata con esercizi di documentazione ed elaborazione critica; il debate aiuta i giovani a cercare e selezionare le fonti con l’obiettivo di formarsi un’opinione, sviluppare competenze di public speaking e di educazione all’ascolto, ad autovalutarsi, a migliorare la propria consapevolezza culturale e l’autostima.

Il debate allena la mente a non fossilizzarsi su personali opinioni, sviluppa il pensiero critico, arricchisce il bagaglio di competenze. Al termine il docente valuta la prestazione delle squadre in termini di competenze raggiunte. Nel debate non è consentito alcun ausilio tecnologico.

Debate.pdf

https://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/debate